PROGETTO
Per Aspera ad Astra | il Teatro dell’Argine alla Casa Circondariale di Bologna
Il progetto Per Aspera ad Astra, che porta il Teatro dell’Argine a lavorare presso la Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna, giunge alla sua sesta edizione.
Anche quest’anno le attività del corso di formazione professionale nei mestieri del teatro sono andate di pari passo con la costruzione di un nuovo spettacolo teatrale, che rappresenta, a un tempo, la possibilità di far crescere la compagine di lavoro, tra vecchi e nuovi partecipanti; di mettere in pratica per questi ultimi quanto appreso e sperimentato nei percorsi didattici; e di esplorare nuove possibilità di trasformazione dello spazio scenico all’interno della Casa Circondariale attraverso il teatro, sia in senso fisico e visuale che metaforico e di azione, umana e artistica. Sempre a partire dal confronto con il gruppo (che quest’anno si è ulteriormente allargato e rinnovato), è nato il lavoro di quest’anno, che si confronta con il tema del viaggio, dell’incontro e dell’inaspettato, trascorrendo continuamente tra le dimensioni del reale, del surreale e dell’onirico.
“Questa è la storia di un uomo, Wilfrid, che riceve una telefonata nel cuore della notte e che è costretto a partire per ritrovare il cadavere di un padre di cui non ricorda nemmeno il volto. Questa è la storia di paesi assurdi in cui piovono oggetti dal cielo, di personaggi incredibili condannati a spalare carbone, ma anche di ombre opprimenti e di malcelati cannibali, di canti di sirene e di un deserto che sta per collassare su se stesso. Questa è la storia di un riconoscersi nei panni degli altri, e di incontri fortuiti che diventano legami. Questa è la storia di un addio e di un lasciarsi lento, pieno di quel tempo che di solito non si ha quando ci si deve salutare per sempre. Questa è la storia di un viaggio che termina lasciando spazio alla vita di chi resta”.
Per ulteriori dettagli sullo spettacolo
Il progetto Per Aspera ad Astra, che porta il Teatro dell’Argine a lavorare presso la Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna, giunge alla sua sesta edizione.
Anche quest’anno le attività del corso di formazione professionale nei mestieri del teatro sono andate di pari passo con la costruzione di un nuovo spettacolo teatrale, che rappresenta, a un tempo, la possibilità di far crescere la compagine di lavoro, tra vecchi e nuovi partecipanti; di mettere in pratica per questi ultimi quanto appreso e sperimentato nei percorsi didattici; e di esplorare nuove possibilità di trasformazione dello spazio scenico all’interno della Casa Circondariale attraverso il teatro, sia in senso fisico e visuale che metaforico e di azione, umana e artistica. Sempre a partire dal confronto con il gruppo (che quest’anno si è ulteriormente allargato e rinnovato), è nato il lavoro di quest’anno, che si confronta con il tema del viaggio, dell’incontro e dell’inaspettato, trascorrendo continuamente tra le dimensioni del reale, del surreale e dell’onirico.
“Questa è la storia di un uomo, Wilfrid, che riceve una telefonata nel cuore della notte e che è costretto a partire per ritrovare il cadavere di un padre di cui non ricorda nemmeno il volto. Questa è la storia di paesi assurdi in cui piovono oggetti dal cielo, di personaggi incredibili condannati a spalare carbone, ma anche di ombre opprimenti e di malcelati cannibali, di canti di sirene e di un deserto che sta per collassare su se stesso. Questa è la storia di un riconoscersi nei panni degli altri, e di incontri fortuiti che diventano legami. Questa è la storia di un addio e di un lasciarsi lento, pieno di quel tempo che di solito non si ha quando ci si deve salutare per sempre. Questa è la storia di un viaggio che termina lasciando spazio alla vita di chi resta”.
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