EVENTO

‘Greta Schödl. Il tempo non esiste’ | ArtCity 2024

11: Città e comunità sostenibili

L’esposizione

Greta Schödl, grande artista e performer austriaca, è la protagonista dell’evento espositivo promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La mostra Il tempo non esiste – curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi – sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 26 gennaio al 17 marzo 2024 a Palazzo Paltroni in via delle Donzelle 2 a Bologna.

È la prima mostra dedicata da un’istituzione bolognese a Greta Schödl, nata a Hollabrunn nel 1929, che alla fine degli anni Cinquanta scelse il capoluogo felsineo come residenza. Il titolo dell’esposizione riflette una citazione ricorrente dell’artista e rimanda all’inesistenza del concetto di tempo. Schödl sostiene che l’identità individuale sia modellata sin dalla nascita e che l’essenza di ognuno si manifesti immediatamente, già dal primo istante di vita.

Una visione del mondo e delle cose che le ha consentito, nel corso della sua carriera, di mantenere una stretta connessione con le proprie radici culturali; evidenziata, ad esempio, dall’utilizzo frequente del colore oro, scelta cromatica che rimanda chiaramente alla Secessione Viennese e alla scrittura gotica.

Il progetto espositivo si discosta da una tradizionale impostazione cronologica. Esplora infatti il processo artistico di Schödl e la sua capacità di esprimersi attraverso molteplici tecniche: il mosaico, il disegno, l’illustrazione, la scrittura, la pittura, la scultura e, non ultima, la performance.

Uno dei temi trattati dalla mostra è l’esplorazione della dimensione domestica e femminile, intimamente collegata alla sfera personale dell’artista, che mette in atto una ricerca continua su oggetti di uso comune come lenzuola, tende, strofinacci, assi da stiro e dischi musicali.
Dalla loro giustapposizione emerge un’idea di lavoro domestico che non è da intendersi come segno di protesta politica, ma piuttosto come un recupero di pratiche strettamente connesse al fare femminile. Gli oggetti si prestano a un cambiamento di prospettiva: da comuni utensili si trasformano in fonte di nuova energia e significati radicati nella condizione femminile.

«Gli oggetti sono in grado di comunicare con noi. Ci avviciniamo a loro sia inconsciamente che consciamente, possiedono una memoria e un’energia composta da vibrazioni», commenta Greta Schödl. In questo periodo, la sua esperienza si intreccia, sia in termini ideologici che pratici, con quella di molte artiste che partecipano alla celebre mostra di Mirella Bentivoglio, Materializzazione del linguaggio del 1978, realizzata per la Biennale di Venezia.

Un altro focus è sulla scrittura. È attraverso il gesto dello scrivere che, secondo l’artista, è possibile rielaborare e intrappolare la dinamica energetica degli oggetti. La scrittura riporta l’attenzione al nascosto, all’invisibile e conferisce nuova vita alle cose.

Una sezione della mostra è dedicata all’archivio dell’artista, con materiali che contestualizzano il suo lavoro in un periodo cruciale per l’arte italiana: gli anni Settanta, decennio caratterizzato da una profonda contaminazione tra arte e mobilitazione socio-politica collettiva.
In questo contesto, a Bologna si svolgono due rilevanti eventi artistici: la mostra Metafisica del Quotidiano, curata da Franco Solmi nel 1978, alla quale Greta Schödl ha preso parte, e le celebri Settimane della Performance.

Attraverso documenti e fotografie, tra cui un nucleo di scatti del grande fotografo bolognese Nino Migliori, i visitatori avranno occasione di entrare a contatto anche con la pratica performativa di Greta Schödl, impegnata tra gli anni Settanta e Ottanta in tre storiche performance: Tubo (1978), Bidone (1978) e Straßenpoesie (1980), realizzate a Bologna e Basilea.

Queste performance saranno oggetto un reenactment, alla presenza dell’artista e di Nino Migliori, in collaborazione con degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, sabato 3 febbraio, alle ore 12.30 in Piazza Maggiore a Bologna.


ORARI

Martedì-sabato | ore 10 – 18

Aperture speciali:
venerdì 2 febbraio | ore 10 – 20
domenica 4 febbraio | ore 10 – 20
Sabato 3 febbraio | ore 10 – 24

Conferenza stampa: giovedì 25 gennaio | ore 12

Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2024 | ore 17 alle 20

Performance: Piazza Maggiore, sabato 3 febbraio | ore 12:30

Ingresso libero

Scarica qui il comunicato integrale.

________******_________

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha il piacere di annunciare che Greta Schödl – protagonista della mostra Greta Schödl: Il tempo non esiste, ospitata fino al 17 marzo a Palazzo Paltroni, via delle Donzelle 2, sede della Fondazione – è stata invitata a partecipare alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, curata da Adriano Pedrosa, prevista dal 20 aprile al 24 novembre 2024.

Scarica qui il comunicato dell’invito alla Biennale d’Arte.

Sabato 3 febbraio, in piazza Maggiore si terrà il reenactment di storiche performance che Schödl concepì nel 1978, a Bologna, e nel 1980, a Basilea, indipendentemente da un contesto artistico ufficiale. Alla rievocazione, che si svolgerà in collaborazione con studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, saranno presenti l’artista e il fotografo Nino Migliori, che nel 1978 seguì e documentò le performance. La partenza dei performer per piazza Maggiore è prevista alle 12.30 dalla sede della Fondazione.

Nella prima performance, “Tubo”, Schödl percorreva le strade da casa fino a piazza Maggiore, seguita da Nino Migliori. In piazza, posizionava un tubo adornato con foglie d’oro, creando uno spazio di interazione aperto al pubblico che si interrogava sulla sua natura e si trovava coinvolto nella sfera concettuale e simbolica dell’opera. Se Nino Migliori restituì la performance in immagini, l’amico Romano Bertuzzi registrò le reazioni audio del pubblico. Questi materiali inediti sono oggi in mostra.

Pochi mesi dopo, nella seconda performance, “Bidone”, Schödl trascinava un bidone decorato in piazza per creare un’interazione simile con il pubblico. La terza performance, “Straßenpoesie”, a Basilea, vedeva Schödl disseminare fogli di carta con un cerchio ritagliato, invitando il pubblico a osservare il suolo attraverso di essi, creando in questo modo una poesia urbana.

 


venerdì 26.01.2024
ore 17:00-20:00


Palazzo Paltroni
via delle Donzelle 2 | Bologna

11: Città e comunità sostenibili

L’esposizione

Greta Schödl, grande artista e performer austriaca, è la protagonista dell’evento espositivo promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La mostra Il tempo non esiste – curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi – sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 26 gennaio al 17 marzo 2024 a Palazzo Paltroni in via delle Donzelle 2 a Bologna.

È la prima mostra dedicata da un’istituzione bolognese a Greta Schödl, nata a Hollabrunn nel 1929, che alla fine degli anni Cinquanta scelse il capoluogo felsineo come residenza. Il titolo dell’esposizione riflette una citazione ricorrente dell’artista e rimanda all’inesistenza del concetto di tempo. Schödl sostiene che l’identità individuale sia modellata sin dalla nascita e che l’essenza di ognuno si manifesti immediatamente, già dal primo istante di vita.

Una visione del mondo e delle cose che le ha consentito, nel corso della sua carriera, di mantenere una stretta connessione con le proprie radici culturali; evidenziata, ad esempio, dall’utilizzo frequente del colore oro, scelta cromatica che rimanda chiaramente alla Secessione Viennese e alla scrittura gotica.

Il progetto espositivo si discosta da una tradizionale impostazione cronologica. Esplora infatti il processo artistico di Schödl e la sua capacità di esprimersi attraverso molteplici tecniche: il mosaico, il disegno, l’illustrazione, la scrittura, la pittura, la scultura e, non ultima, la performance.

Uno dei temi trattati dalla mostra è l’esplorazione della dimensione domestica e femminile, intimamente collegata alla sfera personale dell’artista, che mette in atto una ricerca continua su oggetti di uso comune come lenzuola, tende, strofinacci, assi da stiro e dischi musicali.
Dalla loro giustapposizione emerge un’idea di lavoro domestico che non è da intendersi come segno di protesta politica, ma piuttosto come un recupero di pratiche strettamente connesse al fare femminile. Gli oggetti si prestano a un cambiamento di prospettiva: da comuni utensili si trasformano in fonte di nuova energia e significati radicati nella condizione femminile.

«Gli oggetti sono in grado di comunicare con noi. Ci avviciniamo a loro sia inconsciamente che consciamente, possiedono una memoria e un’energia composta da vibrazioni», commenta Greta Schödl. In questo periodo, la sua esperienza si intreccia, sia in termini ideologici che pratici, con quella di molte artiste che partecipano alla celebre mostra di Mirella Bentivoglio, Materializzazione del linguaggio del 1978, realizzata per la Biennale di Venezia.

Un altro focus è sulla scrittura. È attraverso il gesto dello scrivere che, secondo l’artista, è possibile rielaborare e intrappolare la dinamica energetica degli oggetti. La scrittura riporta l’attenzione al nascosto, all’invisibile e conferisce nuova vita alle cose.

Una sezione della mostra è dedicata all’archivio dell’artista, con materiali che contestualizzano il suo lavoro in un periodo cruciale per l’arte italiana: gli anni Settanta, decennio caratterizzato da una profonda contaminazione tra arte e mobilitazione socio-politica collettiva.
In questo contesto, a Bologna si svolgono due rilevanti eventi artistici: la mostra Metafisica del Quotidiano, curata da Franco Solmi nel 1978, alla quale Greta Schödl ha preso parte, e le celebri Settimane della Performance.

Attraverso documenti e fotografie, tra cui un nucleo di scatti del grande fotografo bolognese Nino Migliori, i visitatori avranno occasione di entrare a contatto anche con la pratica performativa di Greta Schödl, impegnata tra gli anni Settanta e Ottanta in tre storiche performance: Tubo (1978), Bidone (1978) e Straßenpoesie (1980), realizzate a Bologna e Basilea.

Queste performance saranno oggetto un reenactment, alla presenza dell’artista e di Nino Migliori, in collaborazione con degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, sabato 3 febbraio, alle ore 12.30 in Piazza Maggiore a Bologna.


ORARI

Martedì-sabato | ore 10 – 18

Aperture speciali:
venerdì 2 febbraio | ore 10 – 20
domenica 4 febbraio | ore 10 – 20
Sabato 3 febbraio | ore 10 – 24

Conferenza stampa: giovedì 25 gennaio | ore 12

Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2024 | ore 17 alle 20

Performance: Piazza Maggiore, sabato 3 febbraio | ore 12:30

Ingresso libero

Scarica qui il comunicato integrale.

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La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha il piacere di annunciare che Greta Schödl – protagonista della mostra Greta Schödl: Il tempo non esiste, ospitata fino al 17 marzo a Palazzo Paltroni, via delle Donzelle 2, sede della Fondazione – è stata invitata a partecipare alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, curata da Adriano Pedrosa, prevista dal 20 aprile al 24 novembre 2024.

Scarica qui il comunicato dell’invito alla Biennale d’Arte.

Sabato 3 febbraio, in piazza Maggiore si terrà il reenactment di storiche performance che Schödl concepì nel 1978, a Bologna, e nel 1980, a Basilea, indipendentemente da un contesto artistico ufficiale. Alla rievocazione, che si svolgerà in collaborazione con studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, saranno presenti l’artista e il fotografo Nino Migliori, che nel 1978 seguì e documentò le performance. La partenza dei performer per piazza Maggiore è prevista alle 12.30 dalla sede della Fondazione.

Nella prima performance, “Tubo”, Schödl percorreva le strade da casa fino a piazza Maggiore, seguita da Nino Migliori. In piazza, posizionava un tubo adornato con foglie d’oro, creando uno spazio di interazione aperto al pubblico che si interrogava sulla sua natura e si trovava coinvolto nella sfera concettuale e simbolica dell’opera. Se Nino Migliori restituì la performance in immagini, l’amico Romano Bertuzzi registrò le reazioni audio del pubblico. Questi materiali inediti sono oggi in mostra.

Pochi mesi dopo, nella seconda performance, “Bidone”, Schödl trascinava un bidone decorato in piazza per creare un’interazione simile con il pubblico. La terza performance, “Straßenpoesie”, a Basilea, vedeva Schödl disseminare fogli di carta con un cerchio ritagliato, invitando il pubblico a osservare il suolo attraverso di essi, creando in questo modo una poesia urbana.

 


venerdì 26.01.2024
ore 17:00-20:00


Palazzo Paltroni
via delle Donzelle 2 | Bologna