Psicologo di base
Sono attivi a Bologna 11 sportelli di psicologi di base per garantire assistenza psicologica su larga scala. Prosegue, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, il progetto Psicologo di base del Centro Studi e Ricerche in Terapia Psicosomatica APS di Bologna, realizzato con il nostro contributo, che si inserisce nell’impegno più generale a sostegno della salute.
Il progetto è nato per promuovere la collaborazione tra medico di base e psicologo, affinché lavorino in sinergia nello stesso ambulatorio. Così si vuole offrire una cura globale della persona, con indagini dei sintomi non solo mediche, ma anche psicologiche, che ricerchino connessioni tra l’aspetto somatico, emotivo e cognitivo delle malattie e dei disturbi presentati.
La maggior parte delle persone che presenta un disagio psicologico si rivolge in prima istanza al suo medico di famiglia, depositario della sua storia clinica e personale. Le tematiche psicologiche, però, richiedono un tempo di ascolto e delle competenze specifiche. È in questo scenario che si inserisce la figura dello psicologo di base. L’idea è quella di garantire un’assistenza psicologica su larga scala offrendo alle persone uno spazio in cui poter essere conosciuti, ascoltati e capiti da una figura professionale che affianca il loro medico.
Nel gennaio 2015 è stato attivato, in via sperimentale, il primo sportello dello Psicologo di Base. Nel 2016, grazie al contributo della Fondazione del Monte, ne sono stati avviati altri 7. Oggi sono attivi 11 sportelli di psicologia di base in 11 ambulatori di Bologna e Casalecchio, con circa 50 medici di base aderenti. In cinque anni oltre 1.500 cittadini hanno usufruito del servizio.
«Da sempre lavoriamo per sostenere e valorizzare l’impegno delle tante organizzazioni della società civile che operano con grande qualità e dedizione. In questo particolare momento, nel quale è più che mai necessario condividere un percorso di rielaborazione e ripartenza, siamo convintamente al fianco delle nostre comunità, offrendo un contributo concreto di idee e servizi» dichiara Ethel Frasinetti, Consigliera della Fondazione per il settore Servizi alla persona e Solidarietà.
«Possiamo pensare a questo nostro lavoro come la risposta a un bisogno molto sentito nella popolazione, in primo luogo di ascolto. L’ascolto è una forma di cura che nella società in cui viviamo, scandita dai tempi veloci e del consumo, ha perso il suo spazio» afferma Virginia Martelli, responsabile del progetto. «In questa emergenza, poi, stiamo incontrando, connessi alle somatizzazioni, sentimenti traumatici quali impotenza, angoscia di morte, senso di solitudine che possono essere capiti ed elaborati entro lo spazio di prevenzione psicologica, al fine di lenire il disagio soggettivo e promuovere la coesione sociale».
Obiettivo del progetto è anche sensibilizzare la comunità verso una cultura psicologica consapevole, affinché rivolgersi a uno specialista per problemi psicologici possa diventare per i cittadini un’abitudine, esattamente come andare dal medico.