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Inter-specie: un cane come mediatore

Far lavorare insieme anziani, giovani adolescenti e cani di taglia piccola e media con particolari abilità per raggiungere un obiettivo comune: il benessere della persona. È “Inter-specie”, un progetto di pet therapy realizzato dall’associazione ChiaraMilla grazie al sostegno della Fondazione del Monte, che ha coinvolto due strutture residenziali di ASP Città di Bologna (CRA Saliceto e Centro Diurno Savioli) e alcuni minori in carico al Centro di Giustizia Minorile della Regione Emilia Romagna e Marche afferenti all’area penale esterna.

I risultati del progetto, sviluppato tra maggio e dicembre 2017, sono stati presentati lunedì 12 febbraio nella grande sala comune della Casa di Residenza Saliceto alla presenza dei tanti anziani che vivono nella struttura, dei loro familiari e degli operatori di ASP.

“Un’opportunità di crescita a 360 gradi”, ha commentato Marina Casciani responsabile del progetto e presidente dell’associazione. “L’interazione tra due generazioni, giovani e anziani, che abitano mondi molto lontani tra loro ha generato una relazione di reciproco sostegno, il vero successo di questo progetto”.

La pet therapy ha coinvolto alcuni anziani della Casa Saliceto affetti da demenza che ogni settimana, guidati dagli operatori di ChiaraMilla e con l’aiuto dei ragazzi in carico alla Giustizia Minorile, hanno svolto attività di gruppo e di interazione con i cani. “Per prima cosa si cerca il contatto tra il cane e l’anziano con coccole e spazzolatura del pelo. Questo permette di abituarsi alla presenza dell’altro e aiuta a prendere confidenza con la situazione”, ha spiegato Alessandra Santandrea, una delle operatrici IAA (interventi assistiti con animali). Solo in un secondo momento si passa alle attività ludiche e ricreative, come il lancio della palla, per stimolare i cinque sensi e per allenare la memoria.

Nel percorso del progetto “Inter-specie” anche i ragazzi hanno potuto sperimentarsi, mettendosi in gioco e imparando a gestire regole e responsabilità del lavoro: hanno prima osservato gli  operatori, poi sono diventati i protagonisti.  I benefici sono evidenti: l’80% degli anziani che ha partecipato agli incontri ha avuto un miglioramento sia dal punto di vista dell’umore che delle abilità cognitive.

Foto ASP Città di Bologna