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Crescere con l’Appennino | Reti di Comunità

𝗖𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗔𝗽𝗽𝗲𝗻𝗻𝗶𝗻𝗼 | ʀᴇᴛɪ ᴅɪ ᴄᴏᴍᴜɴɪᴛᴀ’
martedì 25.06.2024 | ore 10:30-12:00
Sala Conferenze Fondazione del Monte | Via delle Donzelle, 2 BO
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Bologna, 25 giugno 2024 – La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna conferma e consolida l’impegno a favore delle zone montane previsto dal percorso ‘Sviluppo socio-economico degli Appennini’. L’obiettivo è dare risposte alle caratteristiche del territorio con un approccio di sistema, sviluppando reti, favorendo il dialogo tra Fondazione, istituzioni ed enti interessati, con il fine di sviluppare percorsi di progettazione comuni e sinergie, a valle di una continua attività di ascolto dei territori.

Oggi sono stati illustrati quattro progetti che seguono alcune linee guida di fondo, fissate dalla Fondazione: formazione e orientamento dei giovani, integrazione e inserimento lavorativo, coesione sociale e valorizzazione delle competenze dei territori. Finanziati dalla Fondazione del Monte con un totale di 132.000 euro, i progetti sono realizzati da Accademia nazionale agricoltura, Abantu/Cartiera, ACLI e Articolture Bottega Bologna.

«L’obiettivo – ha spiegato Pierluigi Stefanini, presidente della Fondazione del Monte – è contribuire allo sviluppo equilibrato del nostro territorio, favorire percorsi di convergenza, incoraggiare modalità di collaborazione e condivisione. Rafforzando la dimensione della rete come strumento fondamentale per promuovere politiche di sviluppo equilibrato e ridurre i divari territoriali. Valorizzando e facendo leva sulle specificità territoriali, cercando di salvaguardare e dare valore agli ecosistemi e alle diversità dell’Appennino. La nostra bussola è l’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile, lo strumento più adeguato a cogliere i mutamenti e indirizzare verso obiettivi di benessere condiviso».

L’Appennino va considerato come un unicum fra montagna e pianura. «Non è una monade a sé – ha commentato Enrico Ratti, direttore generale della Fondazione del Monte – ma un sistema territoriale ed economico inscritto in un contesto più ampio, il tessuto della Città metropolitana di Bologna». Tanti sono gli attori che operano in Appennino. «La nostra ambizione è cercare di unirne almeno una parte, per moltiplicare le forze, con un effetto leva che consenta di andare al di là di semplici sommatorie di piccoli contributi».

Con un accenno al futuro, Massimiliano Gollini, Area Territorio e sviluppo locale della Fondazione del Monte, ha citato un «progetto di rivitalizzazione di un vivaio» a Castelluccio, nel Comune di Alto Reno Terme. Ancora in divenire, il progetto «può essere un possibile esempio di valorizzazione della biodiversità del nostro Appennino, e stimolo a investire per la salvaguardia delle risorse naturali. Potrebbe inoltre essere un incentivo alla creazione di percorsi di formazione e orientamento dei giovani residenti in Appennino, e magari anche all’avvio di start-up d’impresa».   

Consulta qui il comunicato stampa integrale