Fara

Scheda tecnica

Fara

Fara
di F. Lazzari

Data istituzione Monte di pietà: 1549
Fondatore : cardinale Ranuccio Farnese

Scheda storica

Nel registro delle opere pie commissionato all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia, l’istituzione di Fara fu catalogata come Monte di pietà e la sua fondazione datata al 1549. La ricerca era stata evidentemente accurata potendo ora, non solo confermare questa data, ma delineare oltremodo circostanze e funzioni dell’istituto esistente fin dal 1 ottobre 1549 e promosso dal cardinal Ranuccio Farnese, attraverso l’“estratto” del suo statuto originale, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Roma. Ranuccio, dal 1545 elevato dallo zio Paolo III a cardinale diacono, era stato nominato nel 1547 Abate commendatario di Fara.

Il Monte di pietà era stato costituito dal comune di Fara “a sollievo de’ poveri” con un capitale di 300 scudi senza però alcun riferimento ai “perfidi usurai ebrei”. I capitoli vennero in seguito confermati da Gregorio XIII con un suo Breve del 1 giugno 1573.

Gli ufficiali del Monte erano eletti in pubblico consiglio: un Priore con funzioni di tesoriere e un depositario dei pegni; essi, dopo aver reso “pubblica sicurtà”, restavano in carica un anno ricevendo un compenso di tre scudi. I pegni, dai quali erano escluse le armi e che dovevano essere riscattati entro un anno, erano valutati la metà del loro valore ed erano garantiti da due polizze, una relativa al pegno depositato e l’altra alla somma ricevuta. La somma massima erogabile era di tre scudi per famiglia nell’arco di cinque anni. In caso di inosservanza di questa norma, rispondevano sia il depositario che il priore con il pagamento di un’ammenda pecuniaria, pari al valore del pegno, somma che andava per metà al giudice e per l’altra metà nelle casse del Monte. Al fine di mantenere una efficiente amministrazione e per poter agevolmente sostenere le spese di esercizio venne previsto il pagamento di una elemosina di quattro quattrini al mese per ogni scudo prestato per i primi dieci anni, una somma da aumentarsi poi a mezzo baiocco al mese.

Presso l’archivio comunale di Fara non è rimasta, purtroppo, alcuna memoria di questa istituzione. Vi sono conservati, invece, i nuovi capitoli del Monte frumentario, istituito il 10 luglio 1714 e redatto da Fabbio [sic] Caracciolo, ponente del Buon Governo. Essi sostituivano i regolamenti della precedente istituzione e venivano presentati come “Statuti e capitoli per l’avvenire pel buon regolamento del Monte dell’Abbon-danza o frumentario della Comunità della Fara fatti da noi a tale effetto deputati dal consiglio di detta comunità e da approvarsi dalla Sacra Congregazione del Buon Governo. Nel regolamento era previsto che i montisti, estratti a sorte con il “bussolo”, dovessero essere proposti dal Consiglio tra i cittadini benestanti che avessero una rendita di almeno 300 scudi.

Del Monte di pietà si trova riscontro documentario solamente a partire dal 1832, data in cui venne rilasciata una copia “conforme all’origi-nale” attestante l’elezione del depositario del Monte di pietà, istituzione che evidentemente doveva già operare da qualche tempo.

Da quanto riportato nel catalogo delle Opere Pie sappiamo, in ogni modo, che il Monte godeva di un regolamento speciale e operava prestiti ad un tasso del 6% in un locale che il Comune concedeva gratuitamente.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Le Opere pie nel 1861, Compartimento dell’Umbria, Circondario di Rieti, Firenze, Tip. dei successori Le Monnier, 1869.

Archivio di Stato di Roma, Collezione degli statuti, 808/4, Statuti, regolamenti, capitoli concernenti il comune di Fara e Monti frumentario e di pietà nonché Ospedale, cc. 26v-28.

Archivio Storico Comunale di Fara Sabina (ASCF), Monte frumentario (MF), 1, Capitoli, cc. 1-3. ASCF, MF, 1, Elezione depositario Monte di pietà.