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Torna la Ricerca in scena

Torna La Ricerca in scena per il secondo ciclo di appuntamenti che portano sul palco dell’Oratorio San Filippo Neri i ricercatori dell’Università di Bologna. Il progetto di raccontare a teatro, in modo nuovo, la ricerca, i suoi risultati e metodi, è frutto della collaborazione fra l’Università di Bologna, la Fondazione del Monte e Mismaonda.

Il 2 dicembre andrà in scena alle 21 la conferenza spettacolo ‘Ninfale’, che nasce dalla volontà di ‘prendersi cura della persona’ nel momento drammatico della diagnosi di una malattia oncologica. Fortemente sostenuto all’interno del policlinico universitario Sant’Orsola-Malpighi dai ricercatori Pier Andrea De Iaco, Silvana Grandi e Lucia Polpatelli, il laboratorio teatrale condotto da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni con pazienti, familiari e personale di oncologia ginecologica è un lavoro di ricerca che riguarda gli aspetti della vita. Vita e morte, trasformazione e rinascita, materia e vuoto: queste costellazioni poetiche si sono unite ad un emozionante lavoro sul corpo e sulla parola.

“La materia poetica” sottolinea Enrica Sangiovanni “ci aiuta a lavorare sull’animo umano. Claudio Damiani, autore del testo, si ispira a Lucrezio e quindi alla natura delle cose che aiutano ad allargare la prospettiva, a cambiare il punto di vista, ad acquisire una distanza e a dare la possibilità di una riflessione personale e intima.”  “Si crea un dialogo” continua Enrica “non solo nella propria mente ma all’interno di parti insospettate di sé. Perché è necessario ripensarsi ninfa-albero, ultra-centenaria, ed esprimersi, trovare la parola”. “E poi c’è, il teatro, che prevede un pubblico…” precisa Gianluca “c’è la dimensione della condivisione all’interno del gruppo e all’esterno verso chi ha desiderio di ascoltare”.

“La ricerca” spiega Lucia Polpatelli “ha evidenziato come le persone valutate al momento iniziale dei laboratori e in quello finale, mostrano, tra le altre dimensioni misurate, una diminuzione nella sintomatologia ansioso-depressiva, una diminuzione del distress psicologico”.

Nel tessuto narrativo ci sarà spazio per il raccontato del lavoro dei ricercatori, la loro esperienza, parti mediche nelle parti poetiche, ricerca nella ricerca. In scena un esperimento ardito che accomuna medici, pazienti, attrici-attori, registi, familiari, psicologi, poeti.