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Ravenna, presentazione del volume sul restauro di Palazzo Rasponi

Il Centro Relazioni Culturali di Ravenna dedica lo “speciale martedì Romagna” del 17 febbraio alle 18, alla presentazione del volume dell’architetto Pier Luigi Cervellati sul recente restauro del Palazzo Rasponi dalle Teste, opera interamente finanziata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.  Sarà lo stesso Palazzo Rasponi dalle Teste di piazza Kennedy ad ospitare, nel salone nobile, la conferenza pubblica introdotta dal Sindaco Fabrizio Matteucci e dal Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Marco Cammelli.

La parola passerà poi all’architetto Pier Luigi Cervellati, curatore del complesso restauro e profondo conoscitore delle vicende architettoniche della nostra regione, che ha raccolto nell’opera pubblicata da Longo Editore gli studi storici e la documentazione dei lavori svolti per la riqualificazione e del restauro dello storico Palazzo.

L’incontro sarà dunque l’occasione per scoprire la storia e altre curiosità legate alla  dimora della Famiglia Rasponi, che fu costruita alla fine del Seicento e ultimata solo nella prima metà dell’Ottocento, e denominata dalle Teste per distinguere questo ramo dei Rasponi – iniziato con Giovanni, vescovo di Forlì e cadetto del conte Giovanni Battista – dagli altri, in virtù del cospicuo numero di teste leonine e moresche che ornano la facciata del Palazzo. Il volume ripercorre infatti i contesti storico sociali che hanno visto la lunga e difficoltosa costruzione del Palazzo, illustrando i lavori di ristrutturazione e consolidamento risalenti al Settecento e all’Ottocento e i successivi interventi pre e post bellici fino al recente restauro curato dalla Fondazione del Monte.

Dalle pagine di Cervellati si potrà anche capire come e perché l’ideatore dell’edificio, ispirandosi all’architettura francese dell’epoca, introdusse elementi architettonici tali da suggerire la cattura dell’infinito all’interno del Palazzo.

Il testo è corredato da un ricco apparato iconografico, proveniente in gran parte dall’Archivio di Stato di Ravenna e dalla Biblioteca Classense, con foto d’epoca, piantine dettagliate, fogli con la descrizione del mobilio e dei dipinti presenti, prospetti e immagini odierne.