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Evasioni Patafisiche

Un baraccone da fiera con sei stanze, ciascuna con una parete particolare fatta di fessure, spioncini e buchi da cui gli spettatori potranno spiare all’interno. Piccole celle in cui i personaggi si trasformano in onironauti, velocipedastri e faldistorionauti. Tutto questo è Evasioni Patafisiche, l’installazione a cura della Compagnia del Pratello che dal 31 agosto al 1 settembre sarà in scena nel cortile del Centro Giustizia Minorile, in via del Pratello 34 a Bologna.

E’ un progetto del Teatro del Pratello sostenuto dalla Fondazione del Monte (qui per approfondimenti).

La catena della bicicletta è l’unica che ci rende liberi. Siamo partiti da questa riflessione per arrivare alla conclusione che la bicicletta è il mezzo di evasione per eccellenza – spiega il regista Paolo Billinonché la vera protagonista dello spettacolo. Sbirciando tra le fessure della scenografia si potranno vedere lunghe corse in bicicletta (pur restando completamente immobili) oppure osservare chi con una bicicletta ci va a pesca”.

Una performance di venti minuti durante la quale allo spettatore vengono date delle cuffie e la libertà di poter girare e curiosare liberamente tra le sei stanze. Un gioco di non sense dove quello che si vuole mettere in risalto è la componente voyeristica del pubblico: “all’inizio chi veniva in carcere ad assistere ai nostri spettacoli lo faceva perché voleva vedere da vicino i cattivi ragazzi; poi con il tempo siamo riusciti a creare un pubblico affezionato e appassionato, ma è spesso la curiosità di vedere cosa succede dentro un carcere/teatro a spingere i più a partecipare”, continua Billi.

Sono stati quindici i ragazzi in carico ai Servizi di Giustizia Minorile che hanno aderito al laboratorio che ha dato vita a “Evasioni Patafisiche”, realizzando tutto il necessario per l’installazione: dalla scenografia, alla redazione dei testi alla scelta delle musiche. “E’ importante per i ragazzi lavorare ogni giorno sulla creazione dello spettacolo e sperimentarsi nella costanza e nella precisione. Fa tutto parte del percorso e del lavoro educativo in cui sono impegnati”, conclude Billi.

Lo spettacolo si inserisce nel più ampio progetto Le Patafisiche, che coinvolge sei registi impegnati in sette carceri della regione e nei Servizi di Giustizia Minorile. La Compagnia del Pratello sarà inoltre in scena da gennaio all’Arena del Sole con una seconda produzione di questo tipo di installazione dal titolo“Mere Ubu impresaria di teatro carcere”. 

per informazioni: TEATRO DEL PRATELLO – tel. 051558576 – info@teatrodelpratello.it